I Social media stanno diventando sempre più popolari e utilizzati sia dai singoli individui per scopi privati e sia dalle imprese per fare business. Quale miglior modo di ottenere dei risultati sull’uso dei Social Media se non attraverso la somministrazione di alcune domande agli utenti di 31 paesi europei?
L’obiettivo dello studio è stato quello di riuscire ad avere almeno 50 risposte per ogni paese – da 35 studenti e 15 da piccole e medie imprese (PMI), per ottenere un totale di 1.550 risposte. Il risultato dell’indagine è stato superiore alle aspettative, soprattutto data la difficoltà di raggiungere numeri così elevati. Grazie al livello elevato di penetrazione di internet nei paesi europei (più del 63% su una popolazione di 821 milioni di persone) e con più di 250 milioni di utenti di Facebook (fonte Internet World Stats http://www.internetworldstats.com/stats4.htm), il target delle 1550 risposte è stato raggiunto. Ottenendo ance le informazioni sull’utilizzo dei Social Media e sull’etichetta nell’uso degli stessi.
Infine, l’aver realizzato una indagine online, con poche domande mirate, ha permesso una reale partecipazione e un coinvolgimento elevato da parte degli intervistati.
Selezione dei network
Il team di progetto ha creato un account Twitter (https://twitter.com/Passport2Trade) e una pagina Facebook (https://www.facebook.com/passporttotrade2 ) con l’obiettivo di inviare periodicamente gli aggiornamenti relativi al progetto e sviluppare una comunità di persone interessate al progetto e ai suoi risultati.
Linkedin, considerato in un primo momento, è stato poi accantonato perché esistono diverse reti professionali in Europa più usate (per esempio Xing in Germania e Vladeo in Francia). Facebook e Twitter permettono ai membri di vedere i messaggi senza doversi iscrivere al servizio, rendendo il sito di progetto più accessibile ai beneficiari del progetto stesso.
Strategia utilizzata
La strategia iniziale è stata quella di identificare i principali network e “postare” messaggi su quelli individuati per cercare di raggiungere il maggior numero di partecipanti all’indagine. La strategia, seppur semplice, non è stata efficace. Ad esempio, quando su Twitter si è intervenuti sull’argomento #Estonia, la partecipazione e i contributi si sono mantenuti a livello generale e non sono stati ricevuti i feedback attesi. E’ stata, quindi, modificata la strategia: è diventato essenziale cercare le persone di un paese specifico e poi contattarle e chiedere la loro collaborazione. Le persone sono state contattate inviando dei commenti ai tweet che gli stessi avevano fatto sul proprio paese e, successivamente, le conversazioni sono poi proseguite su temi di interesse. Ritornando all’esempio, dopo aver individuato le persone che discutevano sul tema #Estonia, i commenti successivi sono stati fatti agli account personali (usando @nome), creando così dei rapporti diretti. Ciò ha portato a dei risultati positivi: molte persone hanno cominciato a seguire il progetto e a chiedere maggiori informazioni. Una volta stabilito il contatto tramite Twitter, le conversazioni sono poi continuate via e mail, Skype, telefono per definire meglio le collaborazioni.
Risultati della strategia
Le principali conclusioni sulla base dei risultati ottenuti sono:
a) avere ben chiaro il risultato che si vuole ottenere usando i social media (nel caso specifico è stato quello di fare conoscere il proetto Passport to Trade 2.0 e ottenere risposte all’indagine online);
b) selezionare bene i social network in base alle tipologie di utenti (in Europa ci sono diversi social network, oltre i più famosi Facebook e Twitter);
c) stabilire un contatto partecipando a conversazioni, rispondendo a domande, contribuendo a discussioni su temi specifici di interesse comune; ciò faciliterà i rapporti e ci saranno più probabilità che anche essi diano il proprio contributo a tematiche di tuo interesse;
d) usare le tecniche e le metodologie di comunicazione specifiche di ciascun social network – per esempio su Twitter – fare il re-tweet di altri, creare liste di persone, seguirle e inviare direttamente twett usando @nome;
e) solo dopo aver stabilito un contatto e avere aiutato qualcuno, si potrà chiedere un supporto specifico (nel nostro caso chiedere la partecipazione ad una survey), iniziare una proficua collaborazione o dei rapporti di business, etc;
f) ringraziare sempre per l’aiuto ricevuto e, se possibile, farlo anche concretamente: nel caso del progetto sono state citate le persone, che lo hanno desiderato, sul sito come advisory board members, volontari che hanno supportano le attività, e sono stati sorteggiati e offerti tre voucher di Amazon (lista dei vincitori su http://www.slideshare.net/AleksejHeinze/businesscultureorg-passporttotrade-20-survey-winners )
Al termine dell’indagine si è giunti alla conclusione che nei paesi dove i partner del progetto non avevano contatti diretti, non c’è stata alcuna risposta. Usare i social network per crearsi dei conatti e stabilire delle collaborazioni è stata una opportunità ed è da considerare come strategia da utilizzare.
Per approfondire si può leggere l’articolo di Aaltonen , S, Kakderi, C, Hausmann, V and Heinze , A “Social media in Europe : lessons from an online survey” presentato nell’ambito della 18th UKAIS Annual Conference: Social Information Systems, 19-20 March 2013, Worcester College, Oxford, UK. http://usir.salford.ac.uk/28500/